il testo di scena del mese di novembre…

 

L’ALBERGO DEI POVERI

 

di Maksim Gorkij

 

 

a proposito dell’opera…

 

Testo composto nel 1918 e allestito per la prima volta l’anno successivo con la regia di Vsevolod Emil'evic Mejerchold.

“Bassifondi”, conosciuto anche con il titolo di “L'albergo dei poveri”, non è un dramma di intreccio, ma una galleria di ritratti di vagabondi giunti all'estrema libertà della desolazione. L'usuraio Kostylev ha trasformato una misera cantina in un alber go dei poveri, asilo notturno per senzatetto. Tra gli ospiti dell'albergo c'è Luka, mezzo santo e mezzo ciarlatano, capace di infondere in tutti un po' di speranza o di illusione; e il ladro Vaska, amante di Vasilisa moglie di Kostylev, ma in realtà innamorato della sorella di lei Natascia. Vasilisa cerca di indurre Vaska a uccidere Kostylev per poter vivere insieme. Vaska alla fine acconsente ma con un altro scopo: liberare Natascia dall'odiosa sopraffazione dell'usuraio. Dopo la morte di Kostylev, anche Luka scompare dall'albergo, lasciando i compagni di miseria nella disperazione.

Il testo ha avutoun notevole successo, tanto che Giorgio Strehler lo sceglie per inaugurare il Piccolo Teatro di Milano, il 14 maggio 1947.

 

 

a proposito dell’autore…

 

Aleksej Maksimovic Peskov, conosciuto anche con lo pseudonimo di Maskin Gorkij, nasce a Niznij- Novgorod il 16 marzo 1868. Nel 1906 lascia coattamente la Russia e, in qualità di esiliato, si trasferisce a Capri, accompagnato dall'attrice Andrejeva. Qui risiede inizialmente presso "Villa Blaesus", di proprietà di Ettore Settanni; dimora che, nel 1908, ospiterà anche Lenin. Nel 1909 Gorkij si trasferisce nella più spaziosa "Villa Behering", spinto soprattutto dalla necessità di ospitare gli allievi e i professori della "Scuola rivoluzionaria". La villa fu anche fonte d'ispirazione per la crezione di romanzi e drammi. Nel 1911, sentendosi come rinchiuso, cambia ancora dimora, andando a vivere presso "Villa Pierina", elegante costruzione posizionata nel versante meridionale dell'isola, in Via Mulo. Anche in questo caso Gorkij creò all'interno della sua abitazione un centro di accoglienza per gli esuli russi, tra i quali Ivan Budin e Leonid Andreev. Nel 1913 con la fine del suo esilio, voluto dal governo imperiale, Gorkij lascia l'isola e fa ritorno in Russia.