E' la chiesa del rione che
per decenni si è denominato "di don Paolo "; il riferimento è a don
Paolo Cairoti, primo parroco, ex cappellano dei bersaglieri. Il clima in
cui si cominciò a costruire questa chiesa è quello dell'immediato
dopoguerra, come espresso nell'intitolazione del fortunato bollettino
mensile inventato nel 1924 per seguire e appoggiare l'iniziativa: "II
Tempio: per la fede dei nostri padri - in suffragio dei nostri caduti in
guerra ". La costruzione, sorta sul terreno donato da Andrea Tosi,
richiese un decennio, sviluppandosi attraverso le seguenti tappe:
nell'ottobre 1923 posa della prima pietra; nel novembre 1924 prima messa
nella provvisoria chiesa barocca di legno; durante l'anno 1925 inizio
della costruzione della chiesa, inaugurazione della sala convegno,
costruzione della grotta di Lourdes, inaugurazione della cripta come
Sacrario dei Caduti in guerra; negli anni 1925-30 asilo infantile
Lissoni (dal nome del principale benefattore) e oratori per la gioventù
maschile e femminile; nel 1935 consacrazione del tempio. La chiesa,
progettata dagli architetti Gabriele Rechichi e Italo Azimonti, si
sovrappone alla cripta con perfetta simmetria degli spazi: aula a tré
navate con cappelle laterali semicircolari, transetto con sovrapposta
cupola e con absidi semicircolari, presbiterio con altare essenziale e
con annessi locali di servizio, abside semicircolare con deambulatorio,
campanile quadrato. La facciata, preceduta da ampia scalinata, presenta
quattro salienti, porte rettangolari, finestre rettangolari e circolari.
All'interno la chiesa conserva quadri cinque-secenteschi con i Santi
Pietro e Paolo, donati da Luigi Milani ed Emesto Ottolini.
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