Il rione,
sommariamente previsto nel Piano Regolatore comunale del 1948, ma ancora
aperta campagna nel 1950, prende nome dalla Beata Giuliana, nata secondo
la tradizione nella Casci-na dei Poveri, a qualche centinaio di metri
dalla chiesa di San Lui-gi. Progettata dall'architetto Leopoldo Mosca,
la chiesa di San Lui-gi sorse nell'anno 1955 e fu eretta a parrocchia
nel 1958 a fronte del continuo, intenso aumento degli edifěci abitativi
al suo intorno, favoriti e connotati in buona parte dai piani di
edilizia economica popolare. Precedono la chiesa pochi gradini. I muri
esterni sono in mattoni a vista. Animano la facciata il portale in
calcestruzzo, la grande vetrata con croce in mosaico, il timpano
triangolare vetrato. Nei fianchi una serie di finestre corre sotto la
gronda. L'abside č se-micircolare. La chiesa ebbe sistemata la cappella
della Madonna nel 1965, su progetto dell'architetto don Banfi, con la
dotazione di una statua lignea scolpita da Vittorio Modorer di Ortisei.
Allo stes-so artista si deve l'altorilievo realizzato per il battistero
dieci anni dopo. Sono invece del comasco Torildo Conconi, il grande
crocifisso di-pinto nell'abside e gli apostoli dipinti sui pilastri
della chiesa. Del 1984 sono i due grandi mosaici sulla facciata,
raffiguranti l'uno la Beata Giuliana, l'altro San Luigi Gonzaga
nell'atto di ricevere l'eucaristia da San Carlo Borromeo. La chiesa
conserva la campana e un crocifěsso provenienti dalla chiosino
abbandonata della Cascina dei Poveri.
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