La chiesa sorse nel 1938 su
un terreno acquistato dal Prevosto di San Giovanni con mezzi lasciati
dal canonico Emilia Zucca. Prima fu sistemata la cripta come cappella
provvisoria; poi la chiesa, che venne consacrata nell'ottobre 1939. Suo
modello è la basilica paleocristiana. Presenta navata centrale con
soffitto a cassettoni, attraversata da un transetto e affiancata da due
navatelle su cui si affacciano cappelle laterali. Semplice l'altare
maggiore, posto sotto un baldacchino di marmo, cui fa da sfondo la
doppia abside. Mattoni in vista rivestono tutte le pareti esteme,
ceramica verde rivestiva le colonne, oggi sostituita da lastre di
serpentino. Il quadriportico che sta davanti alla chiesa fu compiuto nel
1941. Permane basso e tronco il campanile dietro l'abside, previsto con
cuspide terminale. Portano luce all'intemo della chiesa le numerose
finestre rettangolari disposte a gruppi. Progettata da due sacerdoti
architetti, Giuseppe Polvara e Giacomo Bettoli, la chiesa fu affrescata
negli anni 1943-47 da Ernesto Bergagna con tecnica pittorica
divisionista e con largo impiego di simboli nelle cappelle laterali e
nel battistero, mentre il grande mosaico della Trinità, del catino
absidale, è opera della scuola "Beato Angelico " su cartoni del
Borgogna. Gli ideogrammi monocromi dipinti sulle pareti della navata e
del transetto, ideati dall'architetto Giuseppe Magini, sono un commento
del Credo. Sant'Edoardo è parrocchia autonoma dal 1947. Nell'atrio una
lapide ricorda il cav. Edoardo Gabardi, omonimo del Santo titolare della
chiesa, principale finanziatore della sua costruzione. Ivi anche il
busto in bronzo del primo parroco, Ambrogio Gianotti, inserito tré anni
prima della morte (avvenuta nel 1969) nell'albo civico dei bustesi
benemeriti per il suo personale apporto alla lotta di Resistenza e ali
'educazione della gioventù. La chiesa raccoglie altre testimonianze
significative per la storia della città. Dentro si possono vedere: nella
controfacciata una "Via Crucis" di bronzo, nel transetto l'organo tolto
dal Santuario di Santa Maria di Piazza dopo i restauri finiti nel 1943,
sulle pareti e negli intercolunni numerose tele provenienti dalla
centrale chiesetta di Santa Croce, demolita nel 1972. Sotto il campanile
è una lapide che ricorda come da questo luogo, all'alba del 25 aprile
1945, fu impartito aipartìgiani l'ordine di liberare la città.
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