La pioggia
Per questo week end è prevista pioggia, venerdì 27 Marzo vedo in palestra l'Emilia e concordiamo di fare un salto all'orto: "almeno raccogli qualche ceppo di spinaci, due erbette, un po' di rucola e qualche cavolino di Bruxelles, abbiamo scoperto non essere verze, quei sei o sette cesponi in mezzo agli alberi", così alle 13:30 col mio Carlo passiamo a prendere l'Emilia per un salto all'orto, anche se Le viene puntualmente il "magone", è ancora troppo recente il dolore per la perdita del marito, tutto quanto raccogliamo lo aveva seminato lui, per lei, penso, ogni gesto, ogni pianta, ogni angolo dell'orto desteranno ricordi che noi non possiamo capire, ma si vede spesso a fior di pelle, la sua commozione, che poi cede il passo con la razionalità al dolce atteggiamento che la caratterizza. Per farla ridere le dico che l'altro problema che ci sta a cuore: combinare il matrimonio tra suo figlio Riccardo e mia nipote Nadia è impresa molto ardua, che la sto aggirando inviando i messaggini in dialetto alle cugine Katia e Maria, nel tentativo di stemperare e rendere piano un discorso che se affrontato in maniera serioso potrebbe risultare anche pesante e antipatico. Sabato piove a dirotto, meno male, così non dobbiamo andare all'orto per innaffiare, questa pioggia per l'orto dovrebbe essere salutare, dovrebbe sciogliere quel poco concime posto sotto gli alberi e favorire la sua azione benefica; pomeriggio telefona Gigi vuole far vedere l'orto a mia figlia Francesca che è tornata da Ginevra per il week end, sotto un'acqua insistente facciamo una capatina e sotto l'ombrello facciamo un piccolo giro dell'orto, il terreno è ben inzuppato, i nostri semi gongoleranno dalla gioia e si appresteranno a germogliare, pioverà anche tutto il giorno, domenica, ne approfittiamo per andare da mia sorella lena a Briosco, vogliamo conoscere il suo nuovo nipotino, il figlio di Daniela, Edoardo, un bimbo bellissimo, e per raccontare del nostro orto ad Angelo, del fatto di voler maritare la Nadia col figlio della nostra amica Emilia, Katia mi dice che i miei messaggini in dialetto l'hanno piegata in due dalle risate, poi telefona anche Antonietta, la mamma di Nadia, le racconto delle nostre intenzioni, anche Lei ride divertita e, magari, ne sarebbe felice, poi ci facciamo passare al telefono Nadia, dopo averla informata che le sue cugine Katia e Daniela sono qui che se la ridono divertite per queste idee balzane di questo zio un pò pazerello, ma Lei è dura come un osso, non vuole saperne, mi dice, in dialetto "zio lassami stare" (zio lasciami stare), desistiamo, e ... con la coda fra le gambe, a malincuore, chiudiamo la conversazione telefonica.
Domani Lunedì 31 Marzo, appuntamento con Gigi alle ore 14:00 verrà a prendermi per riprendere il nostro lavoro nell'orto.